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Da martedì 4 ottobre a martedì 11 ottobre sarà visitabile presso l’atrio del Ridotto Vivaldi la mostra “Il Corpo Militare ACISMOM, oltre un secolo di maxi-emergenze”. Orari: 10.00-18.00; sabato: 10.00-13.00

Venerdì 7 ottobre alle ore 17.00 si terrà l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Comandante del Corpo, Col. Mario Fine.

La mostra si propone di far conoscere la storia e le attività passate e presenti di questo illustre Corpo Militare, sensibilizzando in particolar modo sulle attività a supporto delle popolazioni, in Italia e all’estero, colpite da calamità naturali e guerre.

Sarà prevista per venerdì 7 ottobre presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino, una cena benefica a favore delle attività che il Corpo svolge proprio nelle aree del terremoto del Centro Italia. Per la partecipazione alla cena, si invita a comunicare con un messaggio privato all’Organizzazione.

 

Sintesi storica del Corpo

Il Corpo Militare nasce il 20 marzo 1876 con la prima convenzione per la “cooperazione” tra il Servizio Sanitario dell’Esercito e l’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (ACISMOM) con il precipuo scopo di provvedere all’assistenza sanitaria e spirituale dei malati e feriti in guerra. Nel 1884 il Corpo Militare aveva dato l’avvio all’allestimento dei materiali occorrenti: una “Baracca Ospedale”, i primi ospedali mobili, e quattro Treni Ospedale.

Nel dicembre del 1908 il terremoto Calabro-Siculo è il vero banco di prova per il Corpo Militare che impiega tutti i suoi mezzi sanitari. Nella circostanza viene decretato che, fermo restando il compito precipuo di assistere l’esercito in guerra, il Corpo Militare può intervenire anche nei casi di pubbliche calamità.

Nel 1909 il Corpo Militare diventa Corpo Speciale dell’Esercito Italiano e adotta l’uniforme grigioverde e le stellette proprio come riconoscimento per l’alta professionalità dimostrata durante il terremoto del 1908.

Nel 1911-12, in occasione della guerra di Libia, al Corpo viene assegnata la Nave “Regina Margherita”, subito trasformata dal personale del Corpo stesso in ospedale galleggiante.

Vengono effettuati complessivamente sette viaggi raggiungendo da Napoli e da Palermo i porti di Tripoli, Bengasi, Homs, Derna e Tobruk, trasportando e curando a bordo 1162 feriti e malati.

Dopo un breve periodo di pace nel 1915 l’Esercito si mobilita per la 1a Guerra Mondiale e con esso il Corpo Militare. Vengono approntati immediatamente quattro Treni Ospedale, otto Posti di Soccorso, un Ospedale da Campo, un Ospedale Territoriale a Roma. I Treni in pratica saranno dei veri e propri Ospedali viaggianti per la lunga durata dei trasferimenti dovuta a soste per interruzioni e bombardamenti. In quattro stazioni – Roma, Bologna, Milano e Padova – vengono realizzati grandi magazzini, ciascuno diviso in quattro settori quanti erano i Treni. Per ciascun Treno capienti scaffali contenevano il ricambio della biancheria e degli effetti “letterecci”, prodotti farmaceutici, disinfettanti, viveri e attrezzature sanitarie. Complessivamente i quattro treni trasporteranno dai vari fronti agli Ospedali Territoriali distribuiti nel territorio nazionale ben 148.016 infermi, percorrendo 483.848 KM. per un complesso di 641 viaggi.

Complessivamente gli otto Posti di Soccorso praticarono 87.390 prestazioni a militari e civili.

Questa l’opera del Corpo Militare durante i quattro anni della 1a Guerra Mondiale, al termine della quale, lo Stendardo del Corpo venne decorato con una Croce di Guerra al Valor Militare e una Croce di Guerra al Merito “per le prove continue di abnegazione, di ardire e di alto senso del dovere sempre e dovunque dimostrate”.

Dopo un periodo di tranquillità di oltre venti anni il 10 giugno 1940, scoppiata la 2a Guerra Mondiale, il Corpo Militare mobilita nuovamente i suoi reparti ed interviene ancora a fianco della Sanità Militare. Entrano in funzione tre treni ospedale ammodernati e adeguati alle ultime avanguardie sanitarie dell’epoca. Essi ripetono le gesta di quelli della prima Guerra Mondiale, trasportando migliaia di feriti e ammalati dal fronte verso gli ospedali territoriali e curando a bordo molti militari, sottoponendo alcuni a difficili urgenti interventi operatori. Essi presteranno un utilissimo servizio durante le Campagne di Grecia, di Albania, di Jugoslavia e di Russia attraverso pericoli e disagi di ogni genere. In aggiunta vengono allestiti due Ospedali Territoriali: il “Principe di Piemonte” a Roma con 250 posti letto che assicurerà un totale di 188.589 giornate di degenza e il “Principessa di Piemonte” a Napoli con 350 posti letto che assorbirà un totale di 200.000 giornate di degenza. Presso l’Ospedale “Principe di Piemonte” di Roma viene istituito il Corpo delle Infermiere Volontarie costituito da una direttrice e 40 infermiere, dame dell’Ordine.

Viene inoltre data vita in Roma alla “Casa Maria Beatrice” in una palazzina all’interno del Quirinale che, prima istituzione del genere, raccoglie i bambini non vedenti e grandi mutilati di guerra. Contemporaneamente vengono allestiti sette Posti di Soccorso di notevoli dimensioni che funzioneranno a pieno ritmo nel corso dei bombardamenti, soccorrendo migliaia di feriti.

Durante la guerra si giunge ad avere operativi 19 Ospedali Territoriali sparsi sul territorio nazionale gestiti dal Corpo Militare tra cui due a Torino. Lo Stendardo del Corpo Militare per l’opera prestata e per gli atti di valore compiuti durante la 2a guerra Mondiale viene decorato sul campo di una Medaglia d’Argento e di una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Al termine della guerra inizia l’attività di ricovero e cura dei reduci della prigionia. Per questa esigenza vengono allestiti 18 Ospedali Territoriali con la disponibilità complessiva di 5.485 posti letto, che resteranno in funzione fino al 1961.

Dalla fine della 2a Guerra Mondiale il Corpo Militare si dedica essenzialmente alle pubbliche calamità ed è presente in Marocco (Terremoto di Agadir 1960), nell’Avellinese (Nevicata eccezionale 1965), a Tuscanica (Terremoto 1971), in Friuli (Terremoto 1976), ancora nel Polesine (Alluvione 1976), in Campania (Terremoto 1980), Umbria-Marche (Terremoto 1997), Molise-Puglia (Terremoto 2002), Umbria nel 2007 ed Emilia Romagna 2012, oltre l’attuale terremoto nel retino in cui il Corpo è già dispiegato con i suoi uomini e mezzi.

Inoltre dal 1991 il Corpo Militare dello SMOM partecipa alle attività di Polizia Internazionale nei territori della ex Jugoslavia. A partire dal 2004 alcuni Ufficiali Medici del Corpo Militare si integrano nelle strutture sanitarie al seguito delle Forze Armate Italiane presenti nei Balcani su disposizione del Ministero della Difesa.

Il 25 novembre 1998 è stato inaugurato il Treno Sanitario di nuova concezione attualmente utilizzato dal Corpo Militare per le sue attività.

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con Legge 2 Agosto 1999 n. 276, assegna al Corpo Speciale Ausiliario dell’Esercito Italiano-A.C.I.S.M.O.M. la Bandiera di Guerra. La concessione della Bandiera è stata approvata all’unanimità sia dalla Commissione Difesa del Senato sia da quella della Camera. La bandiera è stata consegnata ufficialmente presso la scuola di Fanteria di Cesano il 19 maggio 2000 alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e di Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro dell’Ordine di Malta.

Ricompense Concesse alla Bandiera del Corpo.

  • Medaglia d’Oro commemorativa per il terremoto calabro-siculo del 1908
  • Croce di Guerra al Valor Militare per la Guerra 1915 – 1918
  • Due Croci al Merito di Guerra per la Guerra 1915 – 1918
  • Medaglia d’Oro al Merito della Sanità per la Guerra 1915 – 1918
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare per Guerra 1940 – 1945
  • Medaglia d’Argento al Valor Militare conferita “sul campo” per la Guerra 1943 -1945
  • Medaglia NATO per il servizio prestato nella ex Jugoslavia (Novembre 1991 – Novembre 1997)
  • Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito
  • Medaglia d’Oro al Merito Civile
  • Medaglia d’Oro al Merito della C.R.I.

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