Associazione Amici Biblioteca Nazionale Universitaria Torino | Mostra “L’approdo inaspettato”
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04 Apr Mostra “L’approdo inaspettato”

Mostra: dal 6 aprile al 15 luglio 2017
Orari: feriali 10-18; sabato 10-13
Prima domenica del mese 15-19

Quando si pensa ad Antonio Vivaldi, si pensa a Venezia, alle vedute del Canaletto, alle gure e agli interni di Pietro Longhi, alle putte dell’Ospedale della Pietà, virtuose di canto e di ogni sorta di strumento musicale. Eppure, una serie di vicissitudini avventurose iniziate all’indomani della morte del compositore e conclusesi quasi due secoli più tardi ha fatto giungere la maggior parte dei manoscritti autografi vivaldiani alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, città in cui il musicista soggiornò nel 1701 e con cui ebbe rapporti quasi inesistenti.
È Torino «l’approdo inaspettato» che dà il titolo alla mostra: un approdo che Vivaldi certo non immaginò e che l’ignoranza o la negligenza di alcuni protagonisti di quei due secoli di vicissitudini non riuscirono a impedire; un approdo fortunato, frutto di una sorte benevola e dell’impegno di quanti, con generosità, intelligenza e caparbietà, si prodigarono per meritarla.
Organizzata nell’ambito del Festival Antonio Vivaldi (Torino, 5-23 aprile 2017), promossa dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino in collaborazione con l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, la mostra offre al pubblico la rara opportunità di ammirare tutti i manoscritti torinesi di Vivaldi: oltre 15.000 pagine, per lo più di mano dell’autore, che permettono agli esperti di tutto il mondo di
studiare il processo creativo di uno dei musicisti più rappresentativi del Settecento, di constatarne il mestiere e l’ispirazione prodigiosa, di spiarne i ripensamenti e le indicazioni minuziose, di sorridere di certe sue uscite («Se questa non piace non voglio più scriver di musica», in testa a un’aria dell’Orlando pazzo).
Un’occasione per scoprire (o riscoprire) un grande compositore, raccontare come il suo archivio musicale sia giunto no a noi, conoscere da vicino gli uomini cui dobbiamo questo straordinario patrimonio.

OPUSCOLO

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